La stagione estiva del 2024, viene segnalata come una delle più calde. Le diverse filiere dovranno fare i conti con gli stress termici. Come può supportare al meglio la gestione del vigneto in questa ottica. Il progetto Puviot ha fornito già informazioni basilari sulle quali andare a costruire una strategia di intervento. “Nel periodo progettuale – afferma il prof. Gianvito Masi del Centro ricerca Viticoltura ed Enologia di Tutti- abbiamo avuto temperature molto elevate, di conseguenza su indicazioni della sensoristica abbiamo adottato sulla parte di appezzamento condotto in maniera IoT una conduzione agronomica tale da mitigare gli stress termici. A fronte di quanto messo in atto si sono avute differenti risposte quali-quantitative.”
Per un imprenditore produrre è l’obiettivo principale: andare a confermare i quantitativi ipotizzati in fase di planning economico è importante. Su questo argomento Masi rappresenta gli indicatori offerti dal progetto: “Per quanto riguarda la parte condotta secondo i canoni dell’agricoltura di precisione da un punto di vista quantitativo si sono riscontrate maggiori produzioni dovute a un maggior peso medio grappolo e maggior peso medio bacca”. Poiché la qualità del vino si fa in vigneto, la sensoristica applicata a livello agronomico ha dato alcune risposte concrete: “a livello qualitativo mentre zuccheri, acidità totale e PH non presentavano differenze statisticamente significative, i polifenoli sono risultati mediamente inferiori rispetto alle parcelle condotte secondo i metodi dell’agricoltura ordinaria. Questi risultati si spiegano in quanto le parcelle condotte in maniera IoT erano meno stressate e hanno dato performance quantitative superiori: il peso medio back più elevato però ha determinato un rapporto epicarpo/polpa inferiore, in quanto la polpa era maggiore di conseguenza si sono riscontrati minori polifenoli rispetto agli acini con minor peso medio bacca ottenuti con una conduzione ordinaria.”